Il verdetto della Corte d’Assise: condanne per abusi su donna disabile

Date:

04 luglio 2024 – 13:45

Il verdetto della Corte d’Assise ha segnato la fine di un periodo di abusi e crudeltà inflitti a una donna disabile, costretta a vivere in condizioni disumane sotto il tetto di coloro che avrebbero dovuto prendersi cura di lei. I tre imputati sono stati riconosciuti colpevoli di aver ridotto la vittima in schiavitù, privandola non solo dei suoi effetti personali ma anche della sua dignità e autonomia. La principale imputata, M.G., è stata condannata a 18 anni di carcere, mentre sua madre B.G. dovrà scontare una pena di 10 anni. Il marito della prima è stato assolto per non aver commesso il fatto.L’orrore delle condizioni in cui la donna disabile è stata costretta a vivere è emerso durante il processo: dalla mancanza di cibo adeguato alla negazione dei suoi diritti più fondamentali, ogni gesto degli imputati sembrava mirare a umiliarla e renderla vulnerabile. È stato rivelato che durante una visita medica le cadevano pezzi ammuffiti di cibo dalle tasche, mentre lei chiedeva disperatamente di poter mangiare quella misera razione.La vicenda ha destato sgomento tra i vicini di casa, che hanno dato l’allarme alle autorità dopo aver notato comportamenti sospetti nell’appartamento degli imputati. Grazie all’intervento tempestivo dei carabinieri, la vittima è stata finalmente liberata dal suo calvario e ha potuto chiedere aiuto con quelle poche parole coraggiose: “Per favore, portatemi via di qui”.La sentenza della Corte rappresenta un segnale forte contro gli abusi e le violenze inflitte alle persone più vulnerabili della società. È un monito chiaro per chiunque pensi di poter impunemente privare un individuo della propria libertà e dignità. La giustizia ha fatto il suo corso, ma resta il dolore e lo sgomento per ciò che questa donna ha dovuto subire per così tanto tempo.

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