Il viaggio trionfale di Jane Campion nel cinema: dalla Palma d’Oro al Pardo d’Onore Manor

La carriera di Jane Campion è un viaggio costellato di successi e primati che hanno segnato in modo indelebile il panorama cinematografico. La regista neozelandese ha saputo conquistare traguardi straordinari, diventando la prima donna a vincere la prestigiosa Palma d’Oro a Cannes con il film “Lezioni di Piano” nel lontano 1993. Non contenta, ha continuato a scrivere la storia del cinema aggiudicandosi due volte la nomination agli Oscar come miglior regista, per poi trionfare definitivamente nel 2021 con il suo capolavoro “Il potere del cane”. Ma i successi non hanno mai offuscato la sua autenticità artistica, mantenendo intatta la sua peculiarità e rifiutando categoricamente qualsiasi tentativo di incasellarla in schemi predefiniti.L’eccezionale talento di Jane Campion sarà celebrato al Locarno Film Festival durante la sua 77esima edizione, dove le verrà conferito il prestigioso Pardo d’Onore Manor. In questa occasione speciale, saranno proiettate due delle sue opere più rappresentative: “Un angelo alla mia tavola” del 1990 e “Lezioni di Piano”, quest’ultimo presentato nella suggestiva cornice di Piazza Grande in concomitanza con la premiazione.Il direttore artistico del Festival, Giona A. Nazzaro, ha elogiato l’opera complessa e coinvolgente di Jane Campion, sottolineando come sia riuscita a creare un dialogo autentico con il pubblico e l’industria cinematografica senza mai sacrificare le proprie ambizioni artistiche. I suoi film sono un viaggio emozionante attraverso personaggi tormentati e affascinanti, capaci di toccare le corde più profonde dell’animo umano con una maestria sorprendente.Offrire il Pardo d’Onore a Jane Campion rappresenta una celebrazione del cinema nelle sue forme più autentiche e innovative, guardando al futuro con fiducia e determinazione. La regista neozelandese si erge così come un faro luminoso nell’universo cinematografico contemporaneo, ispirando generazioni future a esplorare nuovi orizzonti creativi e ad abbracciare l’arte come strumento di espressione e liberazione.