25 marzo 2025 – 11:51
La Valle d’Aosta si distingue tra le regioni e province autonome italiane per il numero di infermieri dipendenti (5,48 ogni mille abitanti) che copre la sanità territoriale. Questo è evidente dai dati rilasciati dalla Fondazione Gimbe nel 2022, considerando i dati ministeriali più aggiornati disponibili.A fronte della media italiana di 5,13 infermieri ogni mille abitanti, la Valle d’Aosta si colloca nella top 11. Alcune regioni presentano un numero significativamente inferiore: Campania (3,83), Sicilia (3,84) e Calabria (3,9).A sorpresa troviamo in cima alla classifica le regioni del Nord Italia: Liguria (7,01), Emilia Romagna (6,79) e Friuli Venezia Giulia (6,55). Ma il dato di Gimbe è ancora più preoccupante: il Paese registra un numero assai inferiore rispetto a quello previsto dall’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (Ocse) e dell’Unione Europea. Al 2022 l’Italia contava 6,5 infermieri ogni mille abitanti, ben al di sotto della media internazionale.Tra i Paesi europei il nostro si colloca subito dopo la Spagna, seguita dalla Polonia, Ungheria, Lettonia e Grecia. Ma non basta: nel 2020-2022 se ne sono andati dal sistema sanitario nazionale ben 16.192 infermieri.E se il problema della carenza di professionisti del settore non finisce qui: molti si avvicinano alla pensione. Nel 2022, quasi 78 mila infermieri dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale avevano più di 55 anni ovvero oltre di un quarto (27,3%) della totalità. Mentre altri un ulteriore 22% (62.467) si collocava nella fascia di età tra i 50 e i 54.Ma la notizia non finisce qui: il salario annuo lordo per un infermiere italiano è ben 9.463 dollari in meno della media Ocse.E se il quadro è già preoccupante, la stessa Fondazione Gimbe segnala una carenza di professionisti del settore. Nel 2022 infatti, si sono laureati solo 16 infermieri ogni 100 mila abitanti contro i ben 44,9 della media Ocse.Questa è l’immagine drammatica del quadro italiano sul fronte degli infermieri: un sistema sanitario che rischia sempre di più la disarticolazione.