12 febbraio 2024 – 15:45
Durante un’intervista televisiva a Sky, Roberto Salis, padre di Ilaria, l’insegnante lombarda di 39 anni a processo in Ungheria per il presunto pestaggio di un militante neonazista, ha rivelato che finalmente le è stato concesso di visionare i video che rappresenterebbero l’accusa. Si tratta di un hard disk da 10 terabyte contenente una vasta quantità di materiale che deve essere esaminato attentamente poiché non si sa a quale spezzone fare riferimento. Fino ad ora, Ilaria aveva avuto accesso al materiale ma non le era stato permesso di vederlo. Questo nuovo sviluppo permetterà di inquadrare meglio lo scenario nel quale si svolge questo processo.Salis ha voluto precisare che l’ipotesi del terrorismo non è mai stata presa in considerazione dagli inquirenti di Budapest riguardo alle accuse mosse contro Ilaria. Invece, sua figlia è accusata di appartenenza ad un’organizzazione criminale. Nelle 800 pagine degli atti processuali, provenienti da un processo in Germania su un’organizzazione criminale, non compare mai il nome di Ilaria. Pertanto, secondo Salis, rimane poco chiaro il motivo per cui sua figlia sia stata coinvolta in questa vicenda.L’affermazione del padre mette in evidenza la necessità di una chiara comprensione delle prove e delle accuse mosse contro Ilaria durante il processo in corso. La visione dei video potrebbe fornire informazioni cruciali per la difesa e contribuire a far emergere la verità su quanto accaduto. La famiglia di Ilaria spera che quest’opportunità consenta di scagionare la donna dalle accuse infondate e ripristinare la sua reputazione.