La questione della patente a punti è un tema che solleva numerose problematiche e che sembra avere un impatto limitato sulla sicurezza nei cantieri edili. Questo è quanto affermato dal presidente di Anceferr, Vito Miceli, durante l’Assemblea annuale dell’Associazione. Miceli ha denunciato la creazione di un sistema che comporta un aumento delle procedure amministrative, con oneri che non sembrano essere proporzionati all’obiettivo di migliorare la sicurezza sul lavoro e che penalizzano le imprese attive nel settore degli appalti pubblici, dove il rispetto delle regole è già molto rigoroso. Tutto ciò si traduce in un meccanismo di decurtazione dei crediti in caso di irregolarità, seguito da una successiva reintegrazione tramite corsi di formazione obbligatori.Miceli ha espresso delusione sottolineando: “Le imprese qualificate nel settore edile-ferroviario si aspettavano maggiori garanzie e supporto da parte delle istituzioni”. La preoccupazione principale riguarda dunque l’efficacia reale di questo sistema nella promozione della sicurezza sul lavoro e nell’incentivare comportamenti corretti nelle attività edili. La complessità burocratica aggiuntiva e gli oneri economici potrebbero rappresentare un ulteriore ostacolo per le imprenditori del settore, già alle prese con una serie di regolamentazioni stringenti.In conclusione, emerge la necessità di valutare attentamente l’impatto effettivo della patente a punti sulle dinamiche lavorative nei cantieri edili e di trovare soluzioni che possano conciliare efficacemente la sicurezza sul lavoro con le esigenze delle imprese operanti in questo settore strategico per l’economia nazionale.
Impatto limitato della patente a punti sulla sicurezza nei cantieri edili: le critiche del presidente di Anceferr
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