01 marzo 2025 – 08:45
Il cambiamento di classificazione dell’aeroporto di Torino-Caselle da categoria 9 a 8 non è solo una questione tecnica, ma ha profonde implicazioni che vanno ben oltre. Questo mutamento avrà un impatto significativo su un territorio che sta cercando di rinascere dopo la crisi dell’industria tradizionale. Dal punto di vista della sicurezza, la diminuzione del personale antincendio e dei mezzi di soccorso sulla pista crea una situazione potenzialmente pericolosa. Nonostante l’aeroporto continui ad accogliere aerei di grandi dimensioni come l’Antonov 124 – lo stesso modello coinvolto nell’incidente del 1996 che causò vittime – le risorse di emergenza saranno limitate. Questa situazione potrebbe avere ripercussioni negative sull’economia piemontese, già duramente colpita dalle crisi passate.Torino ha investito notevolmente nella sua trasformazione da città industriale a polo tecnologico diversificato, con il settore aerospaziale in prima linea. Aziende come Leonardo, Thales Alenia Space, Altec e numerose PMI innovative costituiscono un distretto che genera oltre 7 miliardi di fatturato e dà lavoro a circa 20.000 persone. Il declassamento dell’aeroporto giunge in un momento critico mentre si lavora attivamente alla Space Economy e al potenziamento della filiera aeronautica regionale, inviando segnali contrastanti che potrebbero compromettere gli sforzi compiuti finora.La decisione relativa all’aeroporto non può essere considerata isolatamente, ma deve essere valutata nel contesto più ampio delle dinamiche economiche e industriali della regione. È fondamentale adottare strategie sinergiche per mitigare gli effetti negativi derivanti da questo cambiamento e per preservare i progressi raggiunti nel campo dell’innovazione e della competitività. Solo attraverso un approccio olistico e collaborativo sarà possibile superare le sfide attuali e consolidare il ruolo del Piemonte come centro trainante nel panorama aerospaziale e tecnologico italiano ed europeo.