12 gennaio 2024 – 14:45
La procura di Salerno si occuperà di fare chiarezza sul caso del bimbo di tre mesi ricoverato in fin di vita presso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli a causa di una meningite batterica, nelle cui urine sono state trovate tracce di cocaina. La presenza della droga nel suo organismo è al centro di un mistero, poiché il primo esame tossicologico effettuato presso l’ospedale Ruggi di Salerno ha dato esito positivo, ma è stato successivamente contraddetto da un secondo esame con esito negativo effettuato presso il Cardarelli di Napoli. Per risolvere questo dubbio, sarà condotta un’ulteriore indagine cromatografica ad alta sensibilità per la ricerca di sostanze tossiche nel sangue presso l’università Vanvitelli. Ci sono due possibili spiegazioni: la sostanza potrebbe essere stata eliminata tra un esame e l’altro o il primo risultato potrebbe essere stato un falso positivo. Tuttavia, le condizioni del bambino rimangono molto gravi. I fatti risalgono alla giornata precedente: il bambino arriva all’ospedale di Salerno con una febbre a 38 gradi, in uno stato torpore e con sintomi di setticemia. La Tac rivela una sepsi causata da meningite, che viene trattata inizialmente con antibiotici. Nel frattempo, i medici – gli stessi che lo hanno visto nascere tre mesi fa in quell’ospedale – analizzano le sue urine e trovano tracce di cocaina. Il bambino viene stabilizzato e successivamente trasferito al Santobono di Napoli tramite elisoccorso a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni. Qui, dopo una serie di esami, viene confermata la diagnosi di meningite batterica, ma viene esclusa la presenza di cocaina nel suo corpo. La procura di Salerno sta indagando su questa questione e ha affidato gli accertamenti alla Squadra mobile. Non è la prima volta che un bambino così piccolo risulta positivo alla cocaina. Ad agosto 2018, un caso simile si è verificato con un bambino di un anno e mezzo ricoverato presso il reparto di pediatria dell’ospedale di Sesto San Giovanni (Milano), risultato positivo alla cocaina. In quel caso, i carabinieri sono intervenuti grazie alla segnalazione telefonica di alcuni passanti. Una chiamata al numero d’emergenza 112 ha segnalato la presenza di una donna sudamericana ubriaca che girava con un bambino tra le braccia. Il bambino è risultato positivo alla cocaina ed è stato temporaneamente affidato all’ospedale in attesa di essere collocato in una struttura protetta su disposizione del Tribunale per i Minorenni di Milano.