Allestita nella chiesa sconsacrata di San Sisto, sede dello Studio Museo Francesco Messina, che fu atelier di uno dei più rappresentativi maestri della scultura figurativa del Novecento, una complessa, singolare e monumentale installazione ricreata site specific propone ai visitatori alcune monumentali “macchine a spalla” della tradizione italiana. Manufatti antichi o più recenti, utilizzati per feste popolari o processioni religiose, le “macchine a spalla” sono veri e propri “monumenti in movimento” che accompagnano da secoli la storia italiana, conservando la memoria degli avvenimenti per cui sono nate e offrendo lo spettacolo di una maestria artigiana che si trasforma in arte scultorea vera e propria.
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“Con straordinario trasporto” – questo il titolo della spettacolare esposizione – ha così ricostruito nello spazio, fin nei dettagli e nell’illuminazione, quattro “macchine a spalla”, per la prima volta in mostra e per la prima volta insieme: i Gigli di Nola, la Varia di Palmi, la Macchina di Santa Rosa di Viterbo e i Candelieri di Sassari, che fanno parte della “Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane” Patrimonio dell’Umanità UNESCO.
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La Torre del Giglio di Nola svetta dal piano inferiore dello Studio fino alla cupola; “Spirale di Luce”, allestita al piano terra, riproduce una storica Macchina di Santa Rosa; la gigantesca Varia di Palmi, sulla cui cima il giorno della festa ‘vola’ una bambina; i Candelieri di Sassari con i loro nastri colorati e, infine, i Ceri di Gubbio, ‘Ceri mezzani’ in arrivo dalla gloriosa “Corsa” eugubina, ricongiunta alle altre quattro feste in attesa dell’estensione della candidatura UNESCO della Rete, in corso di definizione.
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Alle strutture ‘a riposo’, private delle centinaia di corpi che le sostengono e le animano durante il percorso, rispondono in mostra le “macchine vive”, catturate in movimento durante le feste dall’obbiettivo del regista-compositore Francesco De Melis, autore del film “Un Patrimonio sulle spalle”, prodotto dalla Rete delle Grandi Macchine a Spalla Italiane: ogni giorno, sulla volta dello spazio e sotto gli archi, prenderà vita, grazie a un complesso sistema di proiezione, l’epico affresco digitale di questo “straordinario trasporto” realizzato da De Melis.
“Con straordinario trasporto”, la mostra resta aperta con ingresso libero fino al 14 febbraio 2020, è promossa e prodotta da Comune di Milano|Cultura ed è curata da Maria Fratelli, Dirigente Servizio Case Museo e Progetti Speciali del Comune di Milano, Patrizia Nardi, Responsabile Tecnico Scientifico progetti UNESCO Rete delle Macchine, e Patrizia Giancotti, antropologa.
Studio Museo Francesco Messina
Via San Sisto 4/A – Milano
Orari: da martedì a domenica, dalle ore 10 alle ore 18 (lunedì chiuso) – Ingresso libero