La Procura generale di Milano, sotto la guida di Francesca Nanni, ha confermato la sua posizione contraria alla richiesta della difesa di domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano detenuto ad Opera dopo essere stato arrestato su mandato degli Stati Uniti. Najafabadi è sospettato di essere il “uomo dei droni” di Teheran e l’udienza fissata per il 15 gennaio sarà cruciale per determinare il suo destino. La complessa vicenda legale che coinvolge questo caso delicato continua a destare interesse e preoccupazione a livello internazionale, poiché si tratta di un’intreccio tra politica, sicurezza e giustizia che potrebbe avere ripercussioni significative sulle relazioni tra gli Stati coinvolti. La difesa del detenuto sta cercando in tutti i modi di dimostrare la sua innocenza e ottenere misure alternative alla detenzione preventiva, ma al momento la Procura sembra restare irremovibile nella sua posizione. Resta da vedere come evolverà la situazione e se verranno alla luce nuovi elementi che possano cambiare le sorti dell’ingegnere iraniano.
Incarcerato ingegnere iraniano: Procura Milano contraria ai domiciliari
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