04 dicembre 2024 – 11:45
Il tragico incidente avvenuto sulla TorinoBardonecchia il 13 febbraio del 2021 ha lasciato un’impronta indelebile nella memoria di molti, con le immagini di quel maxi tamponamento che hanno fatto il giro dei siti di informazione. Le lamiere contorte delle ventinove autovetture coinvolte, le grida di dolore delle persone ferite, la disperazione dei soccorsi che faticavano ad arrivare restano vivide nella mente di chi ha seguito quella drammatica giornata. In particolare, due vite si sono spezzate in quell’incubo: Francesco Armentaro, giovane commerciante di Caselette, e Michelanna Giachino, pensionata torinese. Entrambi non sono sopravvissuti a quell’inferno di metallo e ghiaccio.La causa principale di questo disastro è stata individuata nel terribile fenomeno del ghiaccio nero, una sottile patina invisibile ma estremamente pericolosa che si forma sul manto stradale in determinate condizioni atmosferiche avverse. Tuttavia, la procura di Torino ha evidenziato possibili responsabilità umane nell’accaduto. Sette persone sono state rinviate a giudizio, tra cui gli esponenti della Sitaf accusati di non aver adottato adeguate misure anti-neve e di aver interrotto il servizio neve in modo negligente. Anche alcuni automobilisti sono stati chiamati a rispondere delle proprie azioni imprudenti, come la guida a velocità eccessiva in quelle condizioni critiche.Secondo l’accusa, diversi fattori si sono combinati in quel tragico mattino: dalle avverse condizioni meteorologiche alla mancanza di adeguati dispositivi anti-neve sul tratto stradale interessato fino alla pericolosa velocità mantenuta da alcuni conducenti. Il processo per fare luce su quanto accaduto è atteso per maggio del 2025, quando finalmente verranno valutate le responsabilità e le conseguenti conseguenze legali legate a questa sciagura che ha segnato indelebilmente la comunità locale e nazionale.