La Procura di Milano ha concluso l’indagine relativa alla diffamazione e all’istigazione a delinquere per motivi di odio razziale nei confronti della senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta all’Olocausto. Dodici persone sono state coinvolte in questa vicenda, che ha visto il coinvolgimento di insulti e minacce principalmente attraverso i social media e le email. Il procuratore Marcello Viola e il pm Nicola Rossato hanno coordinato l’indagine, che ha portato anche alla richiesta di archiviazione per circa quindici persone, tra cui lo chef Rubio, noto come Gabriele Rubini. Questo caso mette in luce la gravità delle parole e delle azioni che possono scaturire dall’odio razziale e dalla diffamazione online, sottolineando la necessità di combattere tali comportamenti con fermezza e determinazione. La difesa dei diritti umani e della dignità di ogni individuo deve essere al centro dell’attenzione della società civile e delle istituzioni giudiziarie, affinché episodi simili non si verifichino più nel futuro.
Indagine conclusa su diffamazione e odio razziale contro Liliana Segre: 12 coinvolti, richiesta di archiviazione per 15 persone, tra cui lo chef Rubio. Necessità di combattere l’odio online e difendere i diritti umani.
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