Durante un incontro con i funzionari della Presidenza del Consiglio dei ministri presso gli uffici della società di investigazione Equalize, si è venuta a conoscenza dell’inchiesta condotta dalla Dda di Milano e dalla Dna su una presunta rete di cyber-spionaggio gestita dall’ex super poliziotto Carmine Gallo, attualmente agli arresti domiciliari, e di proprietà di Enrico Pazzali, il presidente della Fondazione Fiera che si è auto-sospeso a seguito delle indagini. Questo particolare è emerso da una richiesta di proroga delle intercettazioni tra le carte dell’inchiesta milanese sulla presunta rete. I carabinieri incaricati dell’indagine hanno confermato che funzionari della Presidenza del Consiglio dei ministri si sono recati negli uffici della Equalize.Le conversazioni tra Gallo e i funzionari della Presidenza del Consiglio sono state intercettate, ma non sono state riassunte né trascritte. Gli investigatori sottolineano che questa evidenza dimostra l’importanza dei soggetti coinvolti e la complessa rete di relazioni e contatti di cui dispongono. È emerso inoltre che i funzionari non hanno alcun legame organico con gli apparati di sicurezza nazionali e che Gallo utilizza un cripto-telefono con tecnologia israeliana.Questi dettagli rivelano la profondità e la complessità dell’indagine in corso, mettendo in luce le connessioni tra personaggi chiave coinvolti nella presunta rete di cyber-spionaggio. La vicenda si fa sempre più intricata, coinvolgendo figure istituzionali e tecnologie sofisticate al centro di un intreccio intrigante e dalle molteplici sfaccettature.
Indagine sulla presunta rete di cyber-spionaggio: coinvolte istituzioni e tecnologie sofisticate
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