Inflazione persistente potrebbe spingere la Federal Reserve a mantenere politiche restrittive. Jerome Powell agirà per ridurre il costo del denaro non prima di novembre, creando sfide per Biden. BCE taglierà tassi prima della Fed ma riconosce dinamismo dell’economia statunitense. Aspettative di tagli dei benchmark delle banche centrali riviste al ribasso: previste solo riduzioni del costo del denaro di 575 punti base entro il 2025.

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28 aprile 2024 – 11:31

Le Banche centrali continuano a tenere alta l’attenzione dei mercati finanziari, in un contesto di trimestrali che hanno portato risultati positivi soprattutto per le grandi aziende tech, con Meta che si distingue come eccezione, confermando ancora una volta la solidità dell’economia americana. Dopo le discussioni sulla possibilità di un soft landing e sull’evitare una recessione, ora l’interrogativo dominante a Wall Street è quanto un’inflazione più persistente del previsto possa spingere la Federal Reserve a mantenere politiche monetarie restrittive per un periodo più lungo. I dati economici della scorsa settimana hanno mostrato un rallentamento del PIL nel primo trimestre, mentre l’indicatore preferito dalla Fed per misurare l’inflazione, i prezzi delle spese per consumi personali, è aumentato a marzo in linea con le attese. Sarà necessario più tempo per riportare l’inflazione al target del 2%, poicheeacute; nonostante i prezzi elevati e un mercato del lavoro solido, i consumatori non hanno ancora ridotto le spese, facendo affidamento su risparmi e indebitamento.Il mercato ora prevede che Jerome Powell agirà per ridurre il costo del denaro non prima di novembre, creando così anche una sfida per Biden che dovrà affrontare le elezioni con condizioni meno favorevoli. L’ex presidente della BCE Trichet ha dichiarato che la BCE taglierà i tassi prima della Fed ma ha riconosciuto che l’economia statunitense è più dinamica. Il ritardo nell’abbassamento dei tassi da parte della Fed sta influenzando tutte le decisioni future. La BCE sostiene di essere indipendente dalle azioni degli Stati Uniti e basa le sue decisioni solo sui dati: pertanto ci si aspetta un taglio dei tassi entro giugno.Tuttavia, secondo le stime di Bloomberg Economics, Federal Reserve, BCE e Bank of England hanno aumentato i loro benchmark di 1.475 punti base negli ultimi due anni e ora si prevedono solo riduzioni del costo del denaro di 575 punti base entro la fine del 2025. In pratica, taglieranno meno della metà dell’aumento effettuato fino ad oggi. Le aspettative di tagli da parte della Fed sono state riviste al ribasso: dai derivati emerge che è pienamente prezzato solo un taglio di un quarto di punto quest’anno; se torniamo indietro a febbraio sembrava dovessero essercene cinque. Ci sono addirittura offerte di protezione contro ulteriori rialzi dei tassi d’interesse.

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