21 settembre 2024 – 08:45
L’ingegnere cinquantenne coinvolto in un intricato caso di corruzione e frode, si trovava a dover compilare le offerte tecniche necessarie per partecipare agli appalti pubblici dell’azienda. In particolare, due offerte riguardavano la realizzazione dell’impianto elettrico del grattacielo della Regione e la manutenzione dei sistemi antincendio degli edifici della Regione Val d’Aosta, entrambe dal valore di un milione di euro ciascuna. Tuttavia, il suo coinvolgimento in queste attività non poteva essere ufficialmente documentato, poiché ciò avrebbe rivelato un evidente conflitto d’interessi e una violazione del contratto di lavoro dei dipendenti pubblici.Questo impegno “off the record” ha portato l’ingegnere e il titolare dell’impresa a trovarsi sotto processo per accuse di falsificazione e turbativa d’asta. Per nascondere la sua partecipazione multipla in modo sleale, l’ingegnere avrebbe commesso diversi errori tattici. Durante la discussione sulla sua offerta considerata sospetta per il prezzo troppo basso, si sarebbe presentato con un falso nome al tavolo tecnico, fingendo di essere un semplice operaio della ditta. Tuttavia, quando è stato richiesto di esibire i documenti d’identità dell’autore dell’offerta tecnica, l’impresa ha inviato quelli del dipendente ASL per errore.Questa mossa ingenua ha permesso al funzionario regionale presente alla riunione di scoprire l’inganno e presentare denuncia. Ora sia l’ingegnere che il titolare dell’impresa si trovano a rispondere delle accuse di falsificazione e turbativa d’asta in concorso davanti alla giustizia. La vicenda mette in luce le intricate dinamiche della corruzione nel mondo degli appalti pubblici e le conseguenze legali che possono derivarne per coloro che cercano scorciatoie illegali per ottenere vantaggi personali.
