Il caso di Maurizio Cocco, ingegnere edile italiano detenuto in Costa d’Avorio nonostante la sentenza che ne decretava la scarcerazione entro il 2 giugno, ha preso una svolta inaspettata con la presentazione di una denuncia per sequestro di persona da parte dei suoi legali ivoriani. La liberazione di Cocco è stata bloccata a causa di una nuova indagine emersa recentemente, trasformando così quella che doveva essere una scarcerazione imminente in un prolungamento della sua detenzione preventiva.Le autorità ivoriane avevano annunciato a maggio la prossima liberazione del 61enne, ma ad oggi l’uomo si trova ancora dietro le sbarre. “Cocco è trattenuto illegalmente”, denuncia con forza Andrea Di Giuseppe, deputato di Fratelli d’Italia della circoscrizione estera, che si sta impegnando per far luce su questa ingiusta situazione. Dopo due lunghi anni di prigionia, Maurizio Cocco continua a essere privato della libertà nonostante abbia già espiato la sua pena e nonostante il provvedimento giudiziario favorevole alla scarcerazione.La Farnesina è al lavoro su questo caso delicato e Di Giuseppe si impegna a fare pressioni politiche affincheeacute; venga rispettata la giustizia per il connazionale italiano ingiustamente trattenuto. “Chiediamo che venga finalmente rispettato l’ordine di scarcerazione pendente da troppo tempo”, ribadisce con determinazione Di Giuseppe. La vicenda di Maurizio Cocco mette in luce le complessità e le sfide legate alla tutela dei diritti umani e alla difesa della giustizia anche al di là dei confini nazionali.
Ingiusta detenzione di Maurizio Cocco in Costa d’Avorio: denuncia per sequestro di persona e lotta per la libertà.
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