Le inondazioni che hanno colpito lo Yemen con una violenza inaudita hanno causato la morte di almeno 60 persone, mentre altre 13 risultano ancora disperse, gettando il Paese in una situazione di emergenza senza precedenti. Questo tragico evento si è verificato in un contesto già fortemente provato dalla guerra che dura da quasi un decennio, rendendo la situazione ancor più drammatica e difficile da affrontare per la popolazione yemenita.Le piogge torrenziali, sempre più frequenti e intense a causa dei cambiamenti climatici in atto, hanno provocato danni ingenti alle infrastrutture pubbliche, compromettendo scuole, strade e strutture sanitarie vitali per la comunità locale. Le province più colpite sono state Hodeida, dove si contano 36 vittime, Ibb con 9 decessi, Marib con 8 e Taiz con 7. Oltre alle perdite umane, almeno 600 persone sono rimaste ferite nelle province di Hodeida e Marib, mentre il numero delle famiglie coinvolte ammonta a ben 38.285 unità, pari a circa 268.000 individui direttamente colpiti dalla catastrofe naturale.Secondo le stime dell’Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari (Ocha), le previsioni meteo non lasciano spazio a ottimismo: il maltempo sembra destinato a persistere fino a settembre, con ulteriori allerte per forti piogge che potrebbero aggravare ulteriormente una situazione già critica. È fondamentale garantire interventi tempestivi ed efficaci per soccorrere le vittime delle inondazioni e ripristinare le infrastrutture danneggiate, assicurando così un minimo di sicurezza e dignità alla popolazione yemenita duramente colpita da questa tragedia.
Inondazioni in Yemen: 60 morti e 13 dispersi, emergenza senza precedenti
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