10 gennaio 2025 – 07:45
La situazione educativa in Italia è sempre stata al centro dell’attenzione, con dati che evidenziano la dispersione scolastica come uno dei principali problemi da affrontare. In questo contesto, il Piemonte emerge come un esempio positivo, con un tasso di abbandono scolastico inferiore alla media nazionale. Tuttavia, non bisogna trascurare il disagio presente sul territorio e le conseguenze che questo può avere a lungo termine.Per contrastare questa problematica, la Fondazione Ufficio Pio ha lanciato il progetto InPari, in collaborazione con le università del territorio e altre importanti istituzioni. L’obiettivo è offrire un supporto mirato agli studenti più in difficoltà attraverso un programma di tutoraggio online. Studenti universitari si impegnano ad aiutare gli alunni delle scuole medie tre ore a settimana da febbraio a giugno, creando coppie di lavoro basate sulle materie in cui gli studenti hanno maggiori difficoltà.L’iniziativa ha ricevuto una grande adesione da parte degli studenti universitari, con l’auspicio di coinvolgere almeno 300 tutor per poter soddisfare tutte le richieste provenienti dalle scuole. I partecipanti testimoniano l’importanza del progetto e il desiderio di diventare punti di riferimento per i ragazzi che vogliono riscoprire la passione per lo studio e l’apprendimento.Il presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo sottolinea l’importanza di investire nelle competenze richieste dalle nuove tecnologie, considerando che il futuro sarà sempre più guidato dall’innovazione e dalla digitalizzazione. La sinergia tra atenei e terzo settore è fondamentale per garantire il successo di questo progetto e preparare i giovani alle sfide del domani.Per sostenere l’iniziativa sono stati stanziati fondi iniziali per quest’anno, dimostrando l’impegno delle istituzioni nel promuovere l’istruzione e contrastare la dispersione scolastica. Chiunque voglia contribuire come tutor può candidarsi compilando il questionario disponibile sul sito ufficiale del progetto: non sono richieste competenze specifiche, ma solo motivazione ed entusiasmo nell’aiutare i ragazzi a superare le difficoltà scolastiche.