Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha dichiarato che l’Iran non si siederà mai al tavolo dei negoziati con gli Stati Uniti sotto pressione riguardo alla questione nucleare. Questa affermazione è giunta in un momento in cui l’amministrazione statunitense del presidente Donald Trump ha ripristinato la politica della “massima pressione” nei confronti di Teheran. Araghchi ha poi evidenziato che Iran e Russia mantengono regolari consultazioni su questioni di interesse comune, come confermato durante una conferenza stampa tenutasi a Teheran insieme all’omologo russo Serghei Lavrov.Inoltre, il capo della diplomazia iraniana ha annunciato che proseguiranno nel coordinare le proprie azioni e posizioni sulla questione nucleare iraniana in stretta collaborazione con i partner russi e cinesi. Araghchi ha ribadito il sostegno dell’Iran all’Asse della Resistenza nella regione, facendo riferimento alle milizie filoiraniane attive in Medio Oriente.Questa posizione riflette la determinazione dell’Iran a difendere i propri interessi nazionali e regionali, nonostante le crescenti pressioni internazionali. La cooperazione con paesi come Russia e Cina diventa cruciale per contrastare le politiche ostili degli Stati Uniti e per preservare la stabilità nella regione. La diplomazia rimane uno strumento fondamentale per gestire le complesse dinamiche geopolitiche e per promuovere soluzioni pacifiche alle controversie internazionali.In conclusione, l’Iran si presenta come un attore determinato a difendere la propria sovranità e a perseguire una politica estera basata sulla cooperazione multilaterale e sul rispetto del diritto internazionale. La sfida delle pressioni esterne viene affrontata con fermezza, mantenendo salda la volontà di difendere gli interessi nazionali e regionali in un contesto geopolitico sempre più complesso e incerto.
Iran rafforza la cooperazione con Russia e Cina per contrastare le pressioni degli Stati Uniti
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