“Israele si affida ai richiedenti asilo per rinforzare le forze armate”

Israele si trova attualmente in una situazione critica, con una carenza di uomini che ha portato il Paese a ricorrere al reclutamento di richiedenti asilo, principalmente africani. Questi individui vengono arruolati per essere impiegati nel conflitto mediorientale, offrendo loro in cambio permessi di soggiorno permanente nel Paese. Secondo quanto riportato dall’israeliano Haaretz, Israele sembra aver adottato la strategia di reclutare mercenari come Iran, Russia e Turchia.La decisione di rivolgersi ai richiedenti asilo come risorsa militare è stata oggetto di studio e ora viene messa in pratica in Israele. Questo approccio sembra far parte di una tendenza diffusa tra i Paesi che si affidano non solo alle proprie forze armate regolari ma anche a mercenari esterni. Rispetto ad altre nazioni come Russia, Turchia e Iran, Israele dispone di una riserva limitata di potenziali reclute tra richiedenti asilo, rifugiati e lavoratori stranieri.Secondo Haaretz, l’Iran conta circa tre milioni di afghani richiedenti asilo sul proprio territorio, mentre in Russia risiedono sei milioni di residenti stranieri. Al contrario, in Israele attualmente vivono solamente 30.000 richiedenti asilo. Questa disparità numerica mette in evidenza la sfida che il Paese sta affrontando nella gestione delle proprie risorse umane disponibili per fini militari.In un contesto geopolitico complesso come quello del Medio Oriente, dove le tensioni sono sempre alte e i conflitti sono all’ordine del giorno, Israele si trova costretto a trovare soluzioni creative per fronteggiare le sfide della sicurezza nazionale. Il ricorso al reclutamento di richiedenti asilo rappresenta un tentativo innovativo ma controverso per integrare nuove risorse umane nelle proprie forze armate e affrontare le minacce esterne con maggiore efficacia.