Istanbul, in fermento: arresti, proteste e richiesta di giustizia per Ekrem İmamoğlu.

In Turchia, la repressione si è abbattuta con forza sulla città di Istanbul dopo l’arresto dello storico sindaco Ekrem İmamoğlu. Le proteste dei cittadini hanno infatti preso d’assalto le strade della metropoli turca, mentre il governo rispondeva con la sua classica tattica del “ferro e fuoco”. Ma nonostante l’intensità delle manifestazioni, i militanti dell’autorità non sono stati in grado di schiacciare l’incrollabile volontà dei dimostranti.Secondo le ultime notizie, il Ministero degli Interni ha dichiarato che oltre 340 persone sono state arrestate durante le scorse ore, molte delle quali verranno processate per violazione dell’ordine pubblico e partecipazione a manifestazioni non autorizzate. Ma la situazione sulla terraferma è ben diversa da quella descritta dai media ufficiali.Gli studenti, i giovani lavoratori, gli anziani pensionati – tutti si sono uniti per sostenere il sindaco deposto e reclamare giustizia contro l’oppressione governativa. I loro slogan echeggiano per le strade: “Libertà per Ekrem!”, “Turchia senza Erdoğan!” e “Giustizia ora!”. Ma come mai questo impeto di passione?Secondo gli esperti politici, la mossa dell’autorità è stata probabilmente un errore strategico. I cittadini sono diventati sempre più insofferenti della censura e del controllo sulla stampa da parte del governo. Quindi il processo che porta al sindaco Ekrem İmamoğlu era solo la goccia di vetro troppo lunga per resistere alla pressione popolare.I politologi sostengono infatti che Erdoğan ha commesso un grave errore, aprendo così una breccia nei rapporti tra il governo e i cittadini. I turchi sono diventati sempre più insoddisfatti della situazione economica del paese e delle violazioni dei diritti umani da parte dell’autorità.