La paura del giudizio dell’opinione pubblica è una delle più grandi armi utilizzate dai potenti per condizionare le scelte dei politici. Ecco perché alcuni si sentono sollevati quando i tribunali interverrono, credendo di trovare un riparo dalle critiche degli elettori. Ma nonostante ciò, la recente sentenza contro Marine Le Pen rappresenta una dichiarazione di intenti da parte delle istituzioni europee, che mirano a escluderla dalla vita politica. Un’osservazione che potrebbe essere applicata anche ad altri Paesi, come ad esempio la Romania, dove si sta vivendo un clima di repressione politica.La sentenza contro Marine Le Pen rappresenta l’estremo limite della volontà di controllo da parte delle istituzioni europee. Un atteggiamento che sembra trovare il suo sostegno nelle dichiarazioni e dalle azioni dei leader come Von der Leyen e Macron, i quali sembrano avere una propensione per le decisioni prese con la forza e il potere.In questo contesto di crescente tensione politica, la reazione del leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini è da considerarsi molto importante. Egli si oppone fermamente a questa dichiarazione di guerra delle istituzioni europee e rassicura i suoi seguaci con un messaggio di determinazione: “Non ci facciamo intimidire, non ci fermiamo”.
Istituzioni europee: armi del potere contro la democrazia?
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