29 ottobre 2024 – 12:37
Nel 2023, l’Italia meridionale si conferma purtroppo ancora una volta la maglia nera dell’Unione Europea per quanto riguarda il tasso di occupazione, ossia la percentuale di persone attive tra i 20 e i 64 anni rispetto alla popolazione totale della stessa fascia d’età. Questo dato preoccupante è stato certificato da Eurostat che ha evidenziato come il tasso di occupazione complessivo dell’UE sia salito al 75,3%, registrando un aumento dello 0,7% rispetto all’anno precedente.Mentre nella regione della capitale polacca Varsavia si è registrato il più alto tasso di occupazione, pari all’86,5%, in tre regioni italiane invece meno della metà della popolazione in età lavorativa era effettivamente occupata: Calabria e Campania con entrambe un tasso del 48,4%, e Sicilia con il 48,7%.L’ufficio statistico dell’UE ha anche evidenziato che l’Italia detiene il triste primato delle maggiori disparità regionali con un coefficiente di variazione del 16,3%, superando Belgio (8,5%) e Romania (7,7%). Analizzando le percentuali regionali più positive troviamo la Val D’Aosta con un tasso del 77,3%, Emilia Romagna con il 75,9%, seguite da Veneto (75,7%), Trento (75,6%), Lombardia (74,6%), Toscana (74,5%), Friuli Venezia Giulia (73,8%), Marche (72,6%), Piemonte e Liguria entrambe al 72,2%, Umbria al 71,8%, Lazio al 68.1% e Abruzzo al 66%. A seguire ci sono Molise con il 60.9%, Sardegna con il 59.9%, Basilicata con il 59.1% e infine Puglia con il 54.7%.