11 settembre 2024 – 01:45
Dopo aver appreso la notizia, mi trovavo al lavoro e sono corsa immediatamente in bagno. Le mie guance erano bagnate dalle lacrime che rigavano il mio viso. Questo successo non appartiene solo a me, ma a tutti coloro che lottano per i propri diritti. Dopo nove lunghi anni dall’ultimo intervento, la Corte Costituzionale si appresta nuovamente a esprimersi sulla legge 40 del 2004, un impianto normativo parzialmente smantellato ma ancora vigente nel vietare il percorso della procreazione medicalmente assistita (PMA) alle persone single e alle coppie dello stesso sesso. Il tribunale di Firenze ha sollevato la questione della legittimità costituzionale su ricorso di Evita, una professionista torinese di quarant’anni che ha ribattuto con fermezza al “No” ricevuto, manifestando un pensiero semplice ma incisivo: “No, non è giusto”. Dopo averle negato l’accesso alla fecondazione eterologa con donatore anonimo presso un centro di procreazione assistita toscano, Evita si è rivolta all’associazione Luca Coscioni che l’ha sostenuta insieme al suo team legale guidato dall’avvocata Filomena Gallo.