09 febbraio 2025 – 12:45
La bellezza è un concetto imprescindibile per l’animo umano, un diritto fondamentale che va di pari passo con la dignità e il rispetto. Quando diventa una necessità condivisa, si trasforma in una questione politica di primaria importanza. La bellezza di cui si parla, facendo riferimento alle parole di Lucrezio con umiltà, mette in luce il legame tra l’etica e l’estetica, rappresentando la consapevolezza con cui gli esseri umani danno forma a significati creativi e profondi. Barbara Nappini, figura di spicco all’interno di Slow Food Italia, presenta il libro “La natura bella delle cose” edito da Slow Food Editore, un saggio memoir che esplora come le nostre scelte quotidiane possano effettivamente avere un impatto significativo sul mondo che ci circonda. Il tono del libro è intriso di ottimismo: invita al cambiamento attraverso la fiducia nei nostri pensieri e nelle azioni che intraprendiamo.Nella società contemporanea si discute molto delle donne, ma spesso non si dà loro voce. Partendo dalla propria esperienza personale, emerge il legame profondo tra cibo e donna non basato sul concetto di potere, bensì su una connessione naturale e spontanea. Ognuno di noi riceve il primo nutrimento da una donna: cibo, intimità e amore. La pasta è simbolo materno, il lievito rappresenta la maternità stessa. È la dimensione femminile che genera vita e nutrimento.La ricerca di una connessione più ampia con ciò che alcuni definiscono Dio viene identificata come spiritualità, un sentire interiore che trascende le barriere della religione per abbracciare la totalità dell’esistenza. Anche nel cibo si cela una sacralità profonda che va oltre il mero atto alimentare.Il privilegio di poter comunicare e essere ascoltati, scrivere ed essere letti all’interno della comunità Slow Food diventa sempre più evidente con il passare degli anni. Avere una voce implica inevitabilmente assumersi delle responsabilità nei confronti del mondo circostante e della propria coscienza individuale.