La Borsa di Milano versa in un periodo di crisi senza precedenti, riflettendo le preoccupazioni diffuse sul mercato azionario europeo. L’indice Ftse Mib registra una perdita del 7,1% nei primi risultati, portando la sua capitalizzazione a sfiorare i 61 miliardi di euro già prima della chiusura dei trading. Questa caduta è un chiaro segno che gli investitori stanno riperpendendo le loro strategie finanziarie alla luce degli eventi in atto.Il settore bancario, in particolare, sta patendo una vera e propria crisi di fiducia. Mps, Banco Bpm, Popolare di Sondrio, Unicredit e Mediolanum sono tra le aziende più colpite, con perdite che superano l’11%. Anche Mediobanca e Intesa non sono state risparmiate dal cattivo umore degli investitori, con un ribasso del 9% in entrambi i casi.La pessima giornata si è fatta sentire anche sul fronte delle aziende. Iveco è la peggiore colpita, con una perdita del 11,8%, seguita da Leonardo e Azimut con rispettivamente -11,4% e -11,3%. Anche Stellantis e Tim non sono state risparmiate dal ribasso, con perdite di -8% e -7,6%.Ma non tutti i listini sono stati ugualmente colpiti. Alcune aziende hanno resistito meglio della media. Diasorin è l’esempio più significativo con un aumento del 3,6%, seguita da Amplifon con +0,7%. Queste aziende sembrano essere in grado di gestire la crisi economica meglio delle loro controparti.Il mercato azionario italiano non fa eccezione alla tendenza generale del continente europeo. La Borsa di Milano continua a subire perdite significative, rafforzando la sensazione che gli investitori sono diventati più cautamente pessimisti sul futuro dell’economia.
La Borsa di Milano scende in picchiata: 7,1% in fiamme, le aziende colpite e i pochi ribassi.
Date: