La Borsa di Milano continua a scontare l’impatto negativo dell’annunciata escalation commerciale tra Stati Uniti e Cina, con una forte reazione del mercato che lascia il segno sui titoli delle principali società quotate. Il 6,4% dei titoli inizialmente ammessi all’asta viene scartato sul terreno, riflettendo la sensibilità crescente degli investitori alle notizie negative provenienti dall’altra parte dell’Oceano Atlantico.Le quotazioni europee si confermano a tinte fosche, con il listino che sembra pagare a caro prezzo l’impatto delle decisioni del Presidente americano sugli scambi internazionali. Le società quotate subiscono una battuta d’arresto significativa nella loro performance: Bper tocca gli -11% con la quotazione, mentre Popolare di Sondrio e Unipol raggiungono rispettivamente i -10%. La situazione si fa ancor più critica per Mps che registra una perdita di -10%.Leonardo è il titolo in sospeso, ancora senza scambi sul mercato. Le sue quotazioni teoriche indicano un crollo dell’11% a causa delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina. La sua assenza dal listino non è ancora stata confermata ufficialmente dalle autorità di regolamentazione, ma l’impatto della crisi mondiale sugli affari è evidente.
La Borsa di Milano sconta le tensioni tra Stati Uniti e Cina con pesanti perdite su molti titoli.
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