La Borsa europea risponde all’alba della tregua dei dazi Usa: crescita inaspettata ma volatilità alta

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La borsa europea ha registrato un inaspettato slancio di crescita dopo le dichiarazioni del presidente Usa Donald Trump sulla tregua dei dazi per le auto. L’indice Ftse Mib ha segnato una variazione del 1,2%, seguito da Madrid (+1,18%), Londra (+0,88%) e Parigi (+0,3%). La piazza francese si è distinta per la maggiore volatilità, con i titoli del lusso che hanno subito un crollo significativo.Lvmh, il leader della moda e del lusso, ha chiuso al -8% dopo aver annunciato una trimestrale deludente. Christian Dior (-7,23%), Burberry (-3,9%) e Kering (-2,9%) hanno seguito la stessa tendenza, mentre Hermes (-1,66%) è stato in grado di strappare il primato di titolo a maggior capitalizzazione.In contrasto con le sorti del lusso, i titoli dei costruttori automobilistici hanno registrato un netto miglioramento. Stellantis (+5,66%), Bmw (+3,96%), Volkswagen (+3,53%) e Mercedes (+3,37%) sono stati gli autori di questa fiammata.Le ipotesi di tregua sui dazi hanno creato una maggiore incertezza per le multinazionali con stabilimenti in Canada e in Messico, ma sembra che queste siano state più volte sopravalutate. In campo bancario, SocGen (+2,34%) ha dominato l’orizzonte, seguita da Mediobanca Unicredit (+1,9%), Mps (+1,8%) e Commerzbank (+1,78%).Il futuro Usa rimane un tema di grande interesse per gli investitori. Il presidente Trump si è espresso a favore della tregua dei dazi, ma la possibilità di una vera e propria riforma del sistema fiscale continuerà ad essere oggetto di dibattito.Gli occhi degli investitori saranno puntati verso giovedì prossimo, quando la Bce annuncerà un probabile taglio dei tassi. Questo evento potrebbe avere un impatto significativo sul mercato azionario e sui tassi di interesse.L’indice Zew, diffuso dalla Germania insieme alla produzione industriale di febbraio, sarà anch’esso oggetto di attenzione. La combinazione di questi due eventi potrebbe creare una maggiore incertezza per gli investitori.Il greggio (Wti +0,41% a 61,78 dollari al barile) e il gas naturale (+0,41% a 34,64 euro al MWh) hanno segnato un netto miglioramento. L’oro (+0,45% a 3.230 dollari l’oncia) si è mantenuto sui massimi.Il dollaro (a 0,88 euro e 0,75 sterline) ha registrato un leggero indebolimento. Il trend del cambio valuta rimane una questione di grande importanza per gli investitori.L’orizzonte finanziario continua a essere dominato dalla tregua dei dazi e dalle possibili riforme fiscali. La Bce e la Zew saranno le protagoniste della scena finanziaria nei prossimi giorni, mentre il greggio e l’oro si preparano a un nuovo salto di qualità.

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