16 dicembre 2024 – 08:45
Il cielo del centro Italia si tinge di un’atmosfera carceraria il 24 aprile 2024, nella sezione dedicata ai collaboratori. È l’ora delle 17.35 quando Vincenzo Pasquino, 36 anni, narcobroker affiliato alla ndrangheta e al servizio delle famiglie di Platì, decide di gettarsi nell’abisso della collaborazione con la giustizia. Davanti a magistrati e investigatori della Dda di Torino, pesa ogni parola con attenzione estrema, rivelando segreti che scuotono le fondamenta dell’organizzazione criminale. Franco D’Onofrio emerge come una figura sovrana in questo intricato mondo malavitoso, superiore a tutti compresi i potenti Crea, capi dell’ala militare della ndrangheta a Torino. Il suo nome è sinonimo di rispetto e autorità: cammina con passo sicuro nel sottobosco criminale, pronto ad agire solo per questioni di massima importanza.Prima di Pasquino, altri sette collaboratori hanno siglato verbali incisivi che confermano la rottura con il passato oscuro: Bartolomeo Arena, Andrea Mantella, Raffaele Moscato, Domenico Agresta, Onofrio Barbieri, Vittorio Raso e lo stesso Pasquino si sono uniti alla lista dei traditori dell’ombra. Mentre il processo dovrà stabilire il vero ruolo di D’Onofrio nel regno mafioso, le carte del Riesame disegnano un profilo di leadership spietata e determinata. Come dichiarò un ex membro delle cosche pentito: “Non è come gli altri; non rappresenta una singola famiglia ma ha un nome che lo contraddistingue”.Nel tessuto intricato delle alleanze criminali emergono dettagli sorprendenti: evasione dai domiciliari per pranzi clandestini con personaggi influenti come Mario Audia delle cosche Crotonesi a Torino; incontri frequenti con Antonio Serratore dal passato oscuro legato ad armi e mafia; gestione dei conflitti interni agli affari criminali; protezione offerta a boss emergenti come Giacomo Lo Surdo difeso dall’avvocato Domenico Peila appena uscito dal carcere. D’Onofrio si muove tra le pieghe oscure della malavita sempre informato sugli eventi di cronaca locale e nazionale, un osservatore attento che talvolta decide anche di intervenire nei commenti sulla realtà che lo circonda.