La candidata presidenziale del Partito Verde degli Stati Uniti, Jill Stein, ha dimostrato il suo impegno per la causa filo-palestinese partecipando a una protesta presso la Washington University di St. Louis, nel Missouri, dove è stata arrestata sabato scorso. La CNN ha riportato l’evento senza specificare eventuali accuse nei confronti della Stein al momento dell’arresto. Il portavoce della sua campagna ha confermato che non sono ancora state comunicate accuse formali.La presenza di Stein alla protesta era finalizzata a sostenere gli studenti che avevano organizzato un accampamento per esprimere le loro richieste, tra cui il disinvestimento dalla Boeing e il boicottaggio delle istituzioni accademiche israeliane. In un video diffuso prima del suo arresto su diverse piattaforme online, la candidata del Partito Verde ha ribadito il suo sostegno agli studenti e al loro diritto costituzionale alla libertà di espressione. Ha espresso solidarietà con coloro che lottano per la democrazia, i diritti umani e per porre fine al genocidio.David Schwab, direttore delle comunicazioni della campagna presidenziale di Jill Stein, ha riferito che la candidata ha cercato di calmare gli animi tra manifestanti e forze dell’ordine nel pomeriggio di sabato, ma senza successo poicheeacute; la polizia ha proceduto con gli arresti poco dopo. La vicenda evidenzia l’impegno politico e sociale della Stein a favore delle cause che ritiene giuste e importanti, pur affrontando le conseguenze delle sue azioni in prima persona.
La candidata del Partito Verde degli Stati Uniti, Jill Stein, arrestata durante protesta a Washington University.
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