“La carenza tecnologica nel settore sanitario del Piemonte: sfide e prospettive future”

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16 ottobre 2024 – 08:45

La storia di pochi giorni fa che ha commosso Torino riguardava l’asportazione di un tumore nel cranio di una giovane donna al quarto mese di gravidanza, seguita dal felice parto: una doppia vittoria straordinaria. Tuttavia, il percorso della cura non è ancora completato e la paziente dovrà sottoporsi per un mese alla protonterapia, un trattamento radiante oncologico necessario per combattere i tumori situati in prossimità di organi critici come cervello, cuore o midollo spinale. Questo trattamento sarà effettuato a Trento, poiché in Piemonte manca il Ciclotrone, l’apparecchio essenziale per questo tipo di terapia.Il motivo per cui la paziente deve recarsi a Trento è legato alla mancanza di questo costoso apparecchio nel territorio piemontese, sia nelle strutture pubbliche che private. Il costo elevato del Ciclotrone, stimato intorno ai trenta milioni di euro comprensivi delle relative infrastrutture, rappresenta un pesante onere economico. Al contrario, centri privati convenzionati in città come Milano, Trento e Pavia sono dotati di questo strumento vitale.Anche altri dispositivi cruciali come Cyber Knife e Gamma Knife, utilizzati per trattare le metastasi tumorali con un costo unitario di 6 milioni di euro ciascuno, non sono presenti né in Piemonte né nel resto del Nord Ovest. Di conseguenza, i pazienti devono rivolgersi a Milano o Brescia per ricevere queste cure specializzate.Questa carenza tecnologica evidenzia un divario da colmare nell’offerta sanitaria piemontese che costringe i pazienti a cercare altrove ciò che non trovano nella propria regione. Nonostante ciò, è importante sottolineare che i pazienti piemontesi possono comunque contare su cure all’avanguardia e su competenze professionali eccellenti.Il settore sanitario piemontese ha subito tagli alle risorse nazionali negli ultimi anni e si trova ora ad affrontare una situazione critica anche sul fronte degli apparecchi meno sofisticati ma essenziali come risonanze magnetiche, tac e mammografi. Queste apparecchiature hanno una vita utile limitata e devono essere regolarmente sostituite per garantire esami accurati e allinearsi alle nuove tecnologie emergenti.Inoltre, recenti dati relativi agli ospedali torinesi evidenziano l’anzianità degli strumenti medici utilizzati: dalle Tac con una media di 9,4 anni alla Città della Salute fino ai sistemi radiografici analogici del 2002 presso il Mauriziano. Questa situazione sottolinea la necessità urgente di investimenti nella modernizzazione delle attrezzature sanitarie per garantire cure efficaci e tempestive ai pazienti piemontesi.

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