“La cautela e l’importanza dell’ascolto: il caso Toti e le parole di Meloni a Milano”

La cautela è sempre una virtù da tenere presente quando si tratta del caso Toti: è fondamentale aspettare di sentire direttamente le parole del governatore per poter valutare la situazione in modo obiettivo. È importante difendere il concetto di appartenenza al popolo, contrastando coloro che vorrebbero dividere il mondo tra categorie come “pesciaroli e dottori”. Non c’è timore alcuno nei confronti della campagna elettorale, considerata intrinsecamente divisiva, poicheeacute; il sistema proporzionale puro garantisce la stabilità del governo. Giorgia Meloni fa il suo ingresso a Milano con un leggero ritardo sul palco de La Verità, elogiando il coraggio dimostrato durante l’emergenza Covid e riproponendo un discorso ben consolidato nelle sue recenti apparizioni pubbliche. Si sofferma sul tema del premierato, sottolineando che non si tratta di un referendum su di lei o su Mattarella, e ribadisce l’importanza di contrastare l’immigrazione illegale agendo preventivamente sulle partenze. Parla dell’impegno dello Stato a Caivano (oggetto di critiche da parte di De Luca per nascondere le proprie mancanze), della necessità di riformare un sistema giudiziario che attualmente non funziona adeguatamente e anticipa l’arrivo imminente di una riforma in tal senso. Durante l’intervista con il direttore del quotidiano Maurizio Belpietro, la leader politica affronta diversi temi senza menzionare le tensioni presenti all’interno della maggioranza e del governo riguardanti il Superbonus, solitamente uno dei suoi punti cardine. La prima domanda verte su Giovanni Toti: come dichiarato ai giornalisti prima dell’intervento pubblico, Meloni sottolinea la necessità di rispetto nei confronti del governatore per la sua gestione efficace della Liguria nel corso degli anni e invita a dare ascolto alla sua versione dei fatti prima di trarre conclusioni precipitose.