La Cgil Vda chiede legge anti-abortista in consultori: sostegno alle donne vittime di pressioni

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La Cgil della Valle d’Aosta si è espressa con fermezza chiedendo che la Regione intervenga con una legge ad hoc per impedire l’accesso delle associazioni anti-abortiste nei consultori. Questa richiesta è stata indirizzata direttamente al presidente della Regione, Renzo Testolin, in risposta all’approvazione da parte del Senato di un provvedimento che consentirebbe alle associazioni Pro-Vita di partecipare attivamente all’organizzazione dei Consultori. La proposta prevede che le regioni possano coinvolgere soggetti del terzo settore con comprovata esperienza nel supporto alla maternità, ma la Cgil Vda ha espresso chiaramente la sua contrarietà a questa possibilità per la Valle d’Aosta, sottolineando l’importanza di preservare i diritti conquistati dalle donne.Il sindacato ha condannato l’intrusività del volontariato come proposto dall’emendamento nazionale, definendolo parziale, non scientifico e in netto contrasto con i diritti delle donne sanciti dalla Legge 194. Inoltre, in merito alle presunte pressioni esercitate dalle associazioni anti-abortiste segnalate dal Centro donne contro la violenza, la Cgil ha espresso pieno sostegno alle donne vittime di queste interferenze. Sperando in eventuali indagini da parte dell’Usl Valle d’Aosta, il sindacato ha ribadito il suo schieramento a favore delle donne che subiscono pressioni da parte degli anti-abortisti o di qualsiasi altro soggetto, sottolineando che le decisioni riguardanti la maternità devono essere prese esclusivamente dalle donne in totale libertà e autonomia.

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