18 agosto 2024 – 19:45
Elisa Bonifacio, settant’anni, si trova seduta al tavolino del suo dehors, osservando con sguardo attento i suoi clienti e mormorando tra sé: “Sono qui soltanto durante le festività, quando sono l’unica a mantenere aperto il locale. Poi arriva il nuovo anno e la gente sparisce.” Il suo Pizze e Co Family bar rappresenta uno dei pochissimi locali ancora in attività a Vanchiglietta durante la settimana di Ferragosto. “In dodici anni di attività non ho mai chiuso durante le festività,” afferma con determinazione, “perché ho bisogno di lavorare. Le bollette sono alle stelle e d’estate, quando tutti gli altri sono chiusi, è proprio in quel periodo che ricevo più clienti.”Man mano che ci si allontana dal centro della città, aumenta il numero di negozi chiusi per ferie. Lungo corso Belgio si susseguono serrande abbassate e regna un silenzio desolante. Rimangono aperti solo i piccoli alimentari e i kebab. Questa situazione si ripete in molti quartieri periferici, da Mirafiori a Falchera.Al contrario, nel centro storico la situazione è ben diversa. Grazie alla presenza dei turisti, il calendario delle ferie viene adattato e si cerca di sfruttare al meglio la stagione estiva per compensare una precedente annata caratterizzata da più sofferenze che guadagni.Per massimizzare i profitti durante il periodo turistico c’è chi opta per strategie innovative come quella adottata da Adil Ait Mahjoub, proprietario di The Mix in via Milano. Organizza le proprie vacanze basandosi sulla percentuale di affittuari presenti negli appartamenti Airbnb: “Abbiamo condotto un sondaggio tra gli affittuari e abbiamo scoperto che ad agosto vi è una maggiore richiesta rispetto a luglio,” racconta.I turisti rappresentano l’antidoto al vuoto che preoccupa Elisa Bonifacio lungo corso Belgio. Per lei è giunto il momento di pensare al meritato riposo in pensione. La domanda rimane irrisolta: chi terrà aperto il locale al posto suo? La città sembra ormai affidata solamente agli stranieri.