20 marzo 2024 – 13:55
Il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha dichiarato con fermezza di rinunciare alla scorta se anche solo un sospetto di infiltrazione della criminalità nel Comune dovesse emergere. Dopo nove anni sotto protezione, Decaro vuole tornare a vivere senza questa pesante ombra sulla sua vita. Essere sindaco antimafia e avere una commissione d’accesso che indaga sulle possibili connessioni criminali all’interno dell’amministrazione comunale sono due ruoli inconciliabili per lui.Decaro ha evidenziato il problema del trasformismo in politica come la vera sfida da affrontare, riconoscendo anche la sua responsabilità nel fatto che persone arrestate si siano ritrovate nella maggioranza che lo sostiene. Ha denunciato episodi in cui persone legate alle sue liste hanno ricevuto offerte di denaro per votare, sottolineando che il voto non è qualcosa che può essere comprato.Il sindaco ha ammesso di temere per la propria vita e quella della sua famiglia a causa della presenza della mafia a Bari. Nonostante le minacce ricevute e le battaglie per la legalità combattute in città, Decaro ha ribadito il suo impegno nel non voltarsi dall’altra parte. Ha raccontato di aver tolto spazio alla criminalità sul territorio, ma ha anche rivelato momenti di paura vissuti personalmente.Parlando dei 14 clan presenti a Bari, Decaro ha sottolineato l’importanza di combatterli senza esitazioni e guardandoli direttamente negli occhi. Ha ricordato gli incontri avuti con esponenti del clan Parisi solo in tribunale quando si è costituito parte civile contro di loro. La voce del sindaco si è spezzata dal pianto mentre ripercorreva gli episodi vissuti e le minacce subite.Antonio Decaro si presenta come un sindaco determinato a contrastare la presenza della criminalità organizzata nella sua città, consapevole dei rischi personali ma deciso a non piegarsi davanti alla mafia e a continuare la sua battaglia per una Bari libera da infiltrazioni malavitose.
