Lega e Fratelli d’Italia si confrontano sul ballottaggio, discutendo delle garanzie necessarie per assicurare la stabilità del governo.
La commissione Affari costituzionali del Senato ha dato il via libera alla modifica dell’articolo 92 della Costituzione, introducendo la possibilità di eleggere direttamente il primo ministro. Questa modifica include anche disposizioni sul numero massimo di mandati, il premio di maggioranza e il potere di nomina e revoca da parte del presidente del Consiglio dei ministri, con il presidente della Repubblica che agisce come esecutore di tali decisioni conferendo o revocando incarichi. Questo passaggio rappresenta un punto di svolta nell’iter legislativo, dopo l’approvazione precedente che ha posto fine al cosiddetto semestre bianco, ma non mancano le questioni aperte.Dopo una discussione avvenuta la settimana scorsa, si torna ora a riflettere sulla legge elettorale. Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, ha sottolineato l’importanza di approvare prima la legge elettorale per evitare vincoli e ostacoli che potrebbero limitare la sua efficacia. La riforma in corso sta portando a una ridefinizione dei ruoli all’interno del sistema politico italiano, con un chiaro intento di migliorare l’efficienza e la trasparenza delle istituzioni.Le recenti modifiche costituzionali stanno dunque delineando un nuovo quadro normativo che mira a rendere più diretta e partecipativa l’elezione del capo del governo, garantendo al contempo meccanismi chiari per regolare i rapporti tra i diversi organi dello Stato. Il dibattito su queste riforme è ancora aperto, ma è evidente che si sta compiendo un importante passo verso una maggiore stabilità e governabilità del Paese.