La Commissione Ue attacca il modello d’affari di Meta: una mossa discriminatoria e dannosa per le imprese europee?

La Commissione europea sembra voler adottare un approccio discriminatorio nei confronti delle aziende americane di successo, in particolare quelle del settore tecnologico, come Meta, mentre concede a imprese cinesi ed europee un trattamento di favore. Il fatto che la Commissione stia cercando di imporre normative arbitrarie e non basate su principî di regolamentazione sembra mirare a penalizzare le aziende più innovative e competitive del mondo, in questo caso Meta.L’obiettivo della Commissione europea sembrerebbe quello di ridurre l’influenza delle grandi piattaforme tecnologiche americane nel mercato europeo, ma il modo in cui stanno cercando di farlo sembra disfunzionale. Infatti la commissione europea si propone di imporre tariffe miliardarie alle aziende più innovatrici ed efficaci rispetto al resto del panorama tecnologico mondiale.La decisione della Commissione europea comporterebbe l’imposizione a Meta di offrire un servizio inferiore, in sostanza il loro modello di business sarebbe costretto a cambiare drasticamente. Questo potrebbe avere ricadute negative su aziende e economie europee che fanno affidamento sull’accesso a strumenti tecnologici innovativi per restare al passo con la concorrenza globale.Inoltre limitando ingiustificatamente la pubblicità personalizzata, la Commissione sta danneggiando anche imprese e economie europee. L’obiettivo del Chief global affairs officer di Meta, Joel Kaplan è quello di fare presente l’evidente disfunzionalità nella politica da parte della Commissione Europea.