10 febbraio 2025 – 03:32
Il confronto diretto e senza mezzi termini di Matteo Salvini a Madrid durante il raduno sovranista del Partito popolare europeo e la critica al suo presunto malgoverno all’interno dell’Unione Europea rappresentano un nuovo capitolo nella complessa dinamica del centrodestra italiano. In questo scenario politico, ogni attore cerca di accrescere il proprio consenso, sfruttando anche l’onda della politica statunitense a scapito degli altri. Le dichiarazioni di esponenti come Lupi che mettono in discussione l’adesione acritica a Trump da parte di Salvini, insieme alle posizioni di Schlein contrarie a un ritorno al nazionalismo, evidenziano le tensioni interne all’opposizione rispetto alla mozione antiNordio.Parallelamente, emergono anche questioni legate alla sicurezza nazionale e ai rapporti tra i servizi segreti e il governo: l’imbarazzo causato da Salvini a Palazzo Chigi mette in luce una possibile rivalità interna tra gli apparati dello Stato. La Lega si trova costretta a una rapida retromarcia per evitare ulteriori polemiche.Nel frattempo, vengono sollevate preoccupazioni internazionali riguardanti la situazione in Medio Oriente, con Arab Barghouti che denuncia un presunto piano di pulizia etnica a Gaza e invoca l’unità dei palestinesi sotto la guida del padre. Le aperture degli Stati Uniti verso un accordo sulla crisi ucraina vengono ridimensionate da Kiev, mentre Bondarev sottolinea il ruolo predominante del Cremlino nel determinare tempi e contenuti dei negoziati.La geopolitica europea si trova quindi ad affrontare nuove sfide, con l’Europa che teme di essere emarginata dalla trattativa ucraina dominata dall’incontro tra Trump e Putin.