20 dicembre 2024 – 07:45
Il parroco Don Diego, figura centrale della comunità di Rocca Canavese, si prepara a celebrare la messa della Vigilia, evento atteso e significativo per i residenti. Tuttavia, l’annuncio di questa celebrazione non è stato accolto positivamente dal sindaco di Levone, Massimiliano Gagnor, il quale ha deciso di esprimere le proprie preoccupazioni in una lettera indirizzata al cardinale Repole.Le argomentazioni del sindaco riguardano principalmente l’impatto sulla coesione sociale della comunità, sottolineando il rischio che senza la condivisione dei momenti di gioia e di fede, la comunità possa perdere nel tempo quella capacità di sostegno reciproco così preziosa. Inoltre, Gagnor evidenzia le difficoltà pratiche che gli anziani della zona potrebbero incontrare nel doversi spostare durante la notte invernale verso un’altra chiesa per partecipare alla messa.Nonostante le valide argomentazioni del sindaco e le importanti questioni sollevate nella sua lettera, don Christian Pantoja, amministratore delle tre comunità coinvolte, adotta un approccio razionale e spietato: la presenza di un solo parroco implica la necessità di una sola celebrazione religiosa. La scelta appare quindi dettata da motivazioni logistiche e organizzative più che da considerazioni legate alla coesione sociale.Questa situazione mette in luce una problematica diffusa a livello nazionale: la carenza di sacerdoti e il declino delle vocazioni religiose. Un fenomeno che colpisce soprattutto le zone montuose e i piccoli comuni come Levone. Il sindaco riflette sulla sofferenza della comunità per la progressiva chiusura di servizi essenziali come uffici postali, edicole o filiali bancarie, evidenziando la fragilità strutturale che caratterizza molte realtà territoriali.In questo contesto complesso e sfidante, emerge la necessità di trovare soluzioni innovative e sostenibili per garantire alle comunità rurali l’accesso ai servizi religiosi fondamentali senza compromettere la coesione sociale e il senso d’appartenenza collettivo.