La sentenza della Corte Costituzionale sulla necessità di garantire il diritto allo stato di grazia del detenuto in isolamento ha aperto le porte a una nuova frontiera nel campo degli ordinamenti carcerari. Il carcere, istituzione tradizionalmente caratterizzata da un regime di chiusura e restrizione della libertà personale, sta lentamente aprendo le sue mura ai diritti fondamentali delle persone relegate in essa. L’istituto del colloquio intimo, sebbene ancora oggetto di discussione e interpretazione giuridica tra gli addetti ai lavori, rappresenta un importante passo avanti nella valorizzazione del diritto alla riservatezza dei detenuti.Questo nuovo percorso, voluto dalla magistratura superiore in nome dell’interpretazione costituzionale, ha suscitato reazioni contrastanti all’interno e all’esterno delle mura carcerarie. Mentre alcuni sostengono che tale innovazione sia da accogliere con favore, poiché mira a ripristinare un rapporto tra il detenuto e la propria famiglia o partner, altri esprimono preoccupazioni sulla sua applicabilità e sulla necessità di garantire l’accesso a tutti i soggetti privi di libertà personale.L’introduzione del colloquio intimo in regime di alta sicurezza, ad esempio quello attuato nel carcere di Terni, rappresenta un momento significativo di questo percorso innovativo. La presenza della compagna o del congiunto, infatti, può avere effetti benefici sulla vita emotiva e psicologica del detenuto, contribuendo a mitigare gli aspetti più negativi dell’esperienza di reclusione.Si tratta però anche di un passaggio delicato che richiede la messa in campo da parte delle autorità penitenziarie di nuove strategie operative e di un approccio innovativo all’applicazione dei regolamenti interni alle carceri. È necessario quindi, da un lato, garantire il diritto allo stato di grazia del detenuto in isolamento e riconoscere a tutti i soggetti reclusi il diritto al colloquio intimo, dall’altro evitare che tale istituto venga utilizzato per scopi contrari all’intento della legge penitenziaria.In questo contesto è anche fondamentale che le autorità giudiziarie e quelle carcerarie si concretizzino in provvedimenti specifici, facendo loro propria la volontà di garantire il rispetto dei diritti delle persone reclusa. È importante infatti, per far evolvere questo passo avanti nel modo più fisiologico possibile che anche le istituzioni coinvolte si muovano nello stesso senso.Questa tendenza innovativa, pur affrontando tematiche complesse e delicate come la gestione delle relazioni interpersonali all’interno delle carceri e il diritto allo stato di grazia dei detenuti in isolamento, rappresenta un passo importante verso una maggiore attenzionalità verso i diritti fondamentali del recluso. Essa, inoltre, potrebbe anche contribuire a ridurre l’isolamento sociale e psicologico dei detenuti, migliorando così la qualità della loro esperienza di vita dentro alle mura carcerarie.
La Corte Costituzionale apre le porte al colloquio intimo nel carcere: un passo importante per i diritti del recluso.
Date: