La Corte d’appello di Ancona ha accolto il ricorso presentato da una donna contro il riconoscimento del divorzio per ripudio islamico effettuato dal marito presso il Comune di Ancona. La sentenza ha stabilito che il Comune dovrà cancellare l’annotazione relativa al divorzio, sottolineando l’importanza di rispettare i diritti e le libertà individuali delle persone coinvolte in una separazione coniugale. Questa decisione rappresenta un importante passo verso la tutela dei diritti delle donne e la garanzia della parità di genere, affermando il principio fondamentale che nessuno può essere costretto a subire un divorzio contro la propria volontà, indipendentemente dalle motivazioni culturali o religiose. La Corte ha ribadito l’importanza di garantire a ogni individuo il pieno esercizio dei propri diritti in materia familiare, senza discriminazioni di alcun tipo.
“La Corte d’appello di Ancona protegge i diritti delle donne nel divorzio islamico”
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