13 giugno 2024 – 15:51
La Corte d’Appello di Milano ha respinto le proposte di concordato avanzate per il trapper 21enne Mohamed Lamine Saida, conosciuto come Simba La Rue, e i suoi complici nel caso della “faida tra trapper”. Questa decisione è stata presa nonostante le richieste di accordo per pene inferiori a un anno. Il processo si concentra sulle accuse di lesioni e rapina legate a un episodio di violenza avvenuto in via Settala, motivato dalla volontà di umiliare la vittima, appartenente a un gruppo musicale rivale.Baby Toucheeacute;, rapper del gruppo avversario coinvolto nel pestaggio, ha scelto di non denunciare gli imputati, determinando così il decadimento dell’accusa di sequestro. Tuttavia, secondo la Procura di Milano, questa decisione potrebbe essere dovuta a dinamiche interne alla sua cerchia. Durante il processo abbreviato dello scorso ottobre, cinque imputati sono stati condannati a pene fino a 3 anni e 8 mesi in base alle indagini condotte da polizia e carabinieri.Nonostante l’accordo raggiunto tra il sostituto procuratore Massimo Gaballo e le difese degli imputati per pene inferiori ai 12 mesi, la Corte ha deciso che l’accusa di rapina nei confronti di Simba debba decadere. La sentenza definitiva è attesa per il 17 giugno e prevede richieste di pena al di sotto dell’anno anche per altri imputati coinvolti nella vicenda.Simba è coinvolto anche in un altro procedimento in appello insieme all’amico Baby Gang per una sparatoria avvenuta nel 2022 in via Tocqueville. In primo grado sono stati condannati rispettivamente a 6 anni e 4 mesi e a 5 anni e 2 mesi. La situazione giudiziaria dei trapper rimane complessa e soggetta ad ulteriori sviluppi durante i prossimi procedimenti processuali.