La crisi umanitaria si sta aggravando a causa del terremoto che ha colpito la zona settentrionale del Myanmar: i sistemi sanitari già fragile sono stati messi ulteriormente a dura prova, con gli ospedali locali che faticano a reggere il peso dell’emergenza. La scarsa dotazione in strutture e attrezzature adeguati fa sì che questi luoghi di cura diventino rapidamente dei hotspot per le malattie trasmesse dalla povera igiene.La situazione è ulteriormente aggravata dall’impossibilità di accedere alla zona epicentro del terremoto a causa della guerriglia e dell’estrema difficoltà percorsa dagli operatori umanitari. La frontiera con la Thailandia, una delle vie principali per raggiungere il luogo del disastro, è infatti una via di accesso ben lungi dall’essere tranquilla: per i volontari che provengono da lontano ciò significa affrontare un percorso altamente rischioso.In questo scenario di incertezza e caos, le organizzazioni non governative stanno facendo del loro meglio per fornire assistenza ai dispersi. Angelo Conti, portavoce dell’ong Medacross che opera in Myanmar, ha sollevato l’allarme: “Appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno, porteremo farmaci e cliniche mobili al nord del paese”.
La crisi umanitaria nel Myanmar si aggrava: terremoto, povertà e violenza
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