Sigfrido Ranucci, giornalista e conduttore di Report, ha recentemente annunciato che per la prima volta in trent’anni non parteciperà alla presentazione dei palinsesti televisivi. Durante un incontro con i giornalisti al Libro Possibile, festival sostenuto da Pirelli, ha spiegato che questa decisione non è legata solo a questioni di orario della trasmissione, ma riflette anche il suo impegno per difendere la libertà di stampa e il diritto dei cittadini all’informazione. Nel suo libro “La scelta”, Ranucci affronta temi cruciali come l’indipendenza dell’informazione e i rischi che i giornalisti corrono nel loro lavoro di indagine. Sottolinea l’importanza di difendere queste libertà fondamentali e ringrazia il pubblico per l’affetto dimostratogli durante le presentazioni del libro.Parlando dell’Europa come culla della civiltà, Ranucci denuncia la violenza contro i giornalisti e la mancanza di giustizia per coloro che hanno perso la vita mentre indagavano sui legami tra politica e criminalità organizzata. In Italia, numerosi giornalisti sono sotto scorta a causa delle minacce ricevute, mentre le leggi liberticide rischiano di limitare ulteriormente la libertà di stampa nel paese. Il giornalista evidenzia inoltre le contraddizioni tra gli elogi ricevuti per inchieste investigative come i Panama Papers o i Paradise Papers e le minacce di carcere per chi divulga informazioni sensibili.Ranucci parla anche del caso Julian Assange, esprimendo dubbi sulle modalità con cui è stata gestita la sua vicenda e sottolineando l’importanza della difesa della libertà individuale e del diritto all’informazione. Nonostante le sfide e le minacce che affronta nel suo lavoro, il giornalista resta saldo nella sua convinzione che l’indipendenza sia uno stato d’animo imprescindibile per chi opera nell’ambito dell’informazione.
“La difesa della libertà di stampa e dell’informazione: il messaggio di Sigfrido Ranucci”
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