Di fronte alla crescente instabilità geopolitica che minaccia la pace mondiale, emerge con chiarezza la necessità di un approccio diplomatico basato sulla volontà di dialogare con tutti gli attori coinvolti, anche quelli considerati più controversi o non legittimati. Solo attraverso un costante impegno nel favorire il confronto e nel superare le barriere dell’odio e della vendetta si potranno spezzare le catene che imprigionano le nazioni in un vortice di egoismo, orgoglio e arroganza umana, principali cause delle tensioni belliche che portano alla distruzione. Questa visione illuminante è stata espressa dal Papa durante il suo discorso al corpo diplomatico, dove ha sottolineato l’importanza di adottare una “diplomazia della speranza” come strumento per costruire un futuro più pacifico e solidale. In un contesto in cui le minacce alla sicurezza globale sono sempre più complesse e diffuse, è fondamentale abbracciare una prospettiva basata sulla fiducia reciproca e sulla ricerca di soluzioni condivise, ponendo al centro il rispetto per la dignità umana e la promozione dei valori universali della pace e della giustizia. Solo attraverso un impegno comune a superare le divisioni e a costruire ponti di dialogo sarà possibile evitare il triste destino di una guerra mondiale, aprendo così la strada a un mondo più armonioso e rispettoso delle diversità.
“La diplomazia della speranza per un mondo pacifico e solidale”
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