La disparità di genere sul mercato del lavoro in Italia persiste nonostante gli sforzi volti a ridurre il gap tra i sessi. Secondo l’ultimo rapporto Eurostat, pubblicato nel 2024, la percentuale di donne occupate tra i 20 e i 64 anni è di 57,4%, cifra inferiore rispetto alla media UE di 70,8% con una differenza significativa di 13,4 punti. Tuttavia, se si esaminano le donne in possesso di un titolo di studio avanzato come la laurea, il divario si riduce a sole cinque unità, attestandosi al 79,3% in Italia e all’84,3% nell’Unione Europea. Si riscontra una situazione diversa per le donne con un livello d’istruzione inferiore: la percentuale di occupate è del 36,6%, nettamente inferiore alla media UE di 47,3%.Quanto più basso è il livello di istruzione, tanto più marcato appare il divario occupazionale. In Italia le donne con un diploma di terza media registrano solo l’11,9% di disoccupazione in meno rispetto gli uomini, che hanno un tasso del 47,3%, contro l’84,6%.Inoltre, per quanto riguarda i laureati in possesso di almeno una laurea, il divario salariale tra i sessi diminuisce fino a 7 punti con percentuali dell’86,2% per gli uomini e del 79,3% per le donne.Queste statistiche evidenziano la profonda disuguaglianza che ancora persiste nel mercato del lavoro italiano. Le riforme legislative non sono stati sufficientemente efficaci a ridurre il divario di genere in Italia.
La disparità tra i sessi sul mercato del lavoro si mantiene in Italia.
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