La faccia nascosta del gioco d’azzardo: le storie umane che meritano empatia.

Nel mondo dei giochi d’azzardo, spesso sfuggenti alla nostra percezione superficiale, esistono figure umane che meritano maggiore comprensione e senso di empatia. Non sono soltanto gli sviluppatori delle rulette o i dirigenti degli casinò che traggono guadagno dalla sorte altrui, ma anche le persone che si ritrovano invischiati in un circolo vizioso dal quale è difficile uscire.Le loro storie, spesso avvolte nella clandestinità e nella vergogna per non essere state scoperte, sono realtà umane vere: giocatori con una dipendenza dal gioco che affligge la loro vita quotidiana. Sono vittime del meccanismo diabolico del gioco d’azzardo, che sembra sempre offrire la speranza di una vincita, ma nella maggior parte dei casi si rivela essere un inganno.In alcune occasioni questi giocatori hanno avuto anche delle amicizie con calciatori e personaggi dello spettacolo. Non erano a capo del giro di scommesse, erano semplicemente persone che, come tutti noi, in momenti di debolezza o in stato d’ebbrezza possono commettere dei comportamenti anche disperati al fine di vincere e ritrovare la serenità.Questa forma di ludopatia, come qualsiasi altra dipendenza patologica, richiede un percorso di guarigione complesso che coinvolge non solo l’intervento dei professionisti della sanità mentale ma anche una rete di supporto umana significativa.Non bisogna dimenticare che queste persone hanno sofferto in silenzio a causa delle prese di posizione morali accusatorie dei loro familiari e amici. La vera questione non è quella della colpa, ma del dovere di aiutare chi si trova in questa situazione difficile.E’ fondamentale per le società che vogliono considerarsi civili offrire anche il supporto a questi fratelli nostri sofferenti e dare loro la possibilità di riagire senza più pensieri di debito verso nessuno, perché in questo modo si può vivere una vita serena.