24 aprile 2024 – 18:55
La geopolitica del XXI secolo è caratterizzata da un’evoluzione dinamica e rapida, dove concetti come neutralità e finlandizzazione sono destinati a mutare di fronte alle sfide globali. La Finlandia, nazione che ha saputo resistere eroicamente all’oppressione stalinista, si trova ora al centro di una nuova realtà geopolitica in cui la sua neutralità non è più sostenibile. L’invasione dell’Ucraina nel 2022 ha rappresentato una svolta decisiva: addio finlandizzazione, benvenuta Nato.Oggi la Finlandia si trova ad essere una frontiera cruciale tra l’alleanza atlantica e la Russia, ospitando esercitazioni militari lungo il confine russo-finlandese. Il Paese ha aumentato significativamente la spesa militare fino al 2% del Pil, denunciando con fermezza gli atti ostili perpetrati da Putin. Addirittura, il presidente finlandese ha accennato alla possibilità di autorizzare il dispiegamento di armi nucleari sul territorio nazionale.La finlandizzazione, concetto che un tempo definiva la politica estera della Finlandia, è ormai un ricordo del passato sostituito dalla necessità impellente di difendersi dall’espansionismo russo. Sebbene altri Paesi neutrali in Europa esistano ancora, nessuno condivide una frontiera così diretta con la Russia come fa la Finlandia.In un contesto internazionale contraddistinto da tensioni e incertezze, alcuni Paesi aspirano a distanziarsi dagli Stati Uniti e ad adottare posizioni più neutre. Tuttavia, la Finlandia ha scelto di rafforzare le proprie difese anzicheeacute; voltare le spalle alla minaccia russa: l’opzione elvetica o austro-ungarica è ora oggetto di discussione e negoziati nell’arena geopolitica europea.