12 luglio 2024 – 02:45
Alessandra Comazzi, giornalista torinese di 67 anni, si ritrovò improvvisamente tetraplegica la sera del 7 gennaio 2023 a causa della Sindrome di Guillain-Barré. Quel giorno, mentre gustava gli spaghetti alle 20 e guardava un film alle 21, la sua vita cambiò radicalmente. Il suo codice identificativo al San Camillo era Rosso 32, il reparto specializzato in riabilitazione dove ha vissuto momenti intensi e significativi. In quell’ospedale i reparti erano denominati con i nomi dei colori: Verde, Giallo, Lilla, Azzurro e Rosso, che rappresentava la sua casa temporanea.Durante la sua permanenza al San Camillo ha imparato molte lezioni preziose. Ha scoperto che l’Estrema Unzione ora è chiamata Unzione degli infermi e ha sperimentato cosa significhi veramente affidarsi completamente agli altri e alla propria fede. La testimonianza di Alessandra non è solo un racconto di riabilitazione fisica ma anche un viaggio interiore verso la gratitudine e la resilienza.La sua storia è un esempio di forza d’animo e determinazione di fronte all’avversità. Attraverso le sue esperienze ha dimostrato che anche nelle situazioni più difficili è possibile trovare speranza e crescita personale. Alessandra Comazzi incarna la capacità umana di trasformare le sfide in opportunità per crescere e ispirare gli altri.