La Grecia riscopre l’arte dei Marmi del Partenone attraverso una mostra innovativa al Met.

Date:

26 gennaio 2024 – 08:45

La recente presentazione al Metropolitan Museum di New York di una prestigiosa collezione di arte cicladica ha dato alla Grecia l’opportunità di sollevare nuovamente la questione dei Marmi del Partenone. Durante l’evento, la ministra della Cultura Lina Mendoni ha dichiarato che questa è una priorità nazionale per il suo paese. La mostra al Met è il risultato di una partnership durata 50 anni tra il ministero greco della Cultura, il museo newyorchese e quello di Atene dedicato all’arte cicladica. Il direttore del Met, Max Hollein, ha definito questa collaborazione come un modello per risolvere dispute internazionali sulla proprietà dei beni culturali e come un’innovativa soluzione per riportare le opere in Grecia senza privarle dell’accesso al pubblico mondiale.La collezione esposta comprende una vasta gamma di figurine in marmo cicladiche, che vanno dal tardo neolitico all’inizio dell’età del bronzo. Queste opere hanno avuto un’enorme influenza sull’arte dei secoli successivi, influenzando artisti come Modigliani, Giacometti, Picasso e Brancusi. La presenza della ministra Mendoni durante l’evento ha sottolineato l’importanza di questa mostra, mentre il primo ministro Kyriakos Mitsotakis ha inviato un messaggio video rinnovando la richiesta di restituire i Marmi Elgin al loro sfondo originale nel Partenone.Mitsotakis ha evidenziato che la Grecia sta attualmente impegnandosi in “discussioni positive” con il presidente del British Museum per una possibile partnership che consenta di riunire le due parti delle sculture ad Atene. Nel frattempo, la ministra Mendoni si è recata ad Atlanta per riportare a casa dal museo dell’Università Emory una statua di Tersicore e altri reperti archeologici illegalmente scavati a Creta, Attica ed Epiro.L’accordo tra la Grecia e il Metropolitan Museum prevede che la collezione Stern rimanga al Met per 25 anni, mentre una selezione dei 15 pezzi più importanti sarà esposta per un anno nella capitale greca. La collezione completa sarà mostrata al Met per dieci anni, dopodiché alcune opere torneranno periodicamente in Grecia, mentre altre prestiti provenienti dalla stessa epoca e cultura verranno inviati a New York. Dopo i primi 25 anni, il Met continuerà ad esporre pezzi prestati dal Museo delle Arti Cicladiche e da altri musei greci per ulteriori 25 anni.Max Hollein ha definito l’accordo come “storico” e “unico nel suo genere”, poiché conferisce allo Stato greco la piena proprietà della collezione senza bisogno di ricorrere alle vie legali. Tuttavia, questa circostanza ha suscitato proteste in Grecia e tra gli esperti del settore, secondo i quali l’accordo potrebbe servire a “legalizzare” la raccolta coprendo eventuali origini illecite o dubbi sulla autenticità di alcune statuette. Alcuni archeologi greci hanno sostenuto che almeno due di queste opere sarebbero passate per le mani di mercanti poco affidabili, tra cui l’italiano Gianfranco Becchina.

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