I dazi di ritorsione lanciati dalla Cina verso gli Stati Uniti con un’improvvisa mossa hanno rappresentato il colpo di grazia alla guerra commerciale che si è protratta per anni tra Washington e Pechino, ma non ha portato ad alcuna resa delle parti. Il presidente Donald Trump ha cercato inizialmente di mettere alla prova la robustezza della Cina aumentando le tariffe a 35% sulle importazioni cinesi; Pechino, senza mostrare segni di cedimento, non si è limitata ad un’aspirante ritorsione ma ha deciso di prendere una strada inedita: invece di rivalutare i dazi allo stesso livello dell’amministrazione Usa, ha scelto di tenere fermi quelli sul 104% con l’intento di danneggiare l’economia statunitense. Il Dragone è sembrato voler mantenere la pressione sull’America con una mossa che ha sorpreso il mercato e ha fatto aumentare i tassi di cambio della valuta cinese, l’yuan.Nel frattempo Washington non si è lasciata vincere dallo scoglio delle difficoltà ma si è riproposta col proposito di continuare a fare pressione sulle importazioni cinesi, cercando una via d’uscita dalle complicazioni sorte nella trattativa commerciale con la Cina.
La guerra commerciale USA-Cina: un colpo di grazia inaspettato al mercato e a Washington
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